F1:
la FIA valuta il ritorno dei motori V8 nel 2029

Un ritorno alle origini? In una recente dichiarazione che ha scosso il paddock e fatto felici i nostalgici, Mohammed Ben Sulayem, presidente della Federazione Internazionale dell’Automobile (FIA), ha confermato che l’organizzazione sta seriamente valutando di reintrodurre i motori V8 in Formula 1 entro il 2029. Ma non motori qualsiasi: si tratterebbe di propulsori termici moderni alimentati con carburanti 100% sostenibili, con l’obiettivo di combinare prestazioni, semplicità meccanica e rispetto ambientale.
Una svolta dopo l’era ibrida
Dal 2014, la F1 è entrata nell’era ibrida con motori V6 turbo dotati di sistemi di recupero dell’energia (ERS), mirati alla massima efficienza energetica. Sebbene questa tecnologia abbia portato importanti innovazioni e riduzioni dell’impronta di carbonio, si è anche rivelata estremamente costosa, complessa e poco accessibile ai nuovi entranti.
«Lo sport deve restare attraente, competitivo e comprensibile. I V6 ibridi sono affascinanti dal punto di vista tecnico, ma ci allontanano dal cuore emozionale della F1», ha dichiarato Ben Sulayem in un’intervista a Reuters.
V8 sì… ma verdi
La FIA non propone un ritorno tecnologico al passato, ma piuttosto un nuovo approccio “retro-futurista”. L’idea sarebbe quella di reintrodurre motori V8 aspirati (o turbo), funzionanti esclusivamente con carburanti sintetici o di origine biologica, eliminando così le emissioni nette di CO₂.
Questo progetto rientra nella strategia più ampia della F1 di raggiungere la neutralità carbonica entro il 2030, rendendo al contempo lo sport più attraente per i tifosi e più accessibile per costruttori e team indipendenti.
Il rombo del V8: una questione di emozione
Oltre agli aspetti tecnici, la dimensione sensoriale del ritorno dei V8 gioca un ruolo centrale. Gli appassionati di F1 ricordano ancora con emozione il suono rauco e coinvolgente dei V8 usati fino al 2013. In confronto, i V6 ibridi sono spesso giudicati più spenti, se non addirittura artificiali.
Il ritorno dei V8 potrebbe quindi riconciliare molti tifosi con la disciplina, puntando su un’esperienza sonora più autentica. «Il suono fa parte integrante del DNA della Formula 1», ricordano diversi ex piloti e ingegneri.
Una strategia per attrarre nuovi costruttori
Rendendo la tecnologia motoristica più semplice, meno costosa e più sostenibile, la FIA spera di attrarre nuovi costruttori, in particolare da mercati emergenti come la Cina o l’India. Sono già in corso colloqui con attori industriali cinesi per un possibile ingresso in F1 con questa futura normativa.
Inoltre, il gruppo General Motors, tramite Cadillac, entrerà in F1 nel 2026 grazie a una collaborazione tecnica con Andretti. Un motore V8 sostenibile potrebbe suscitare grande interesse in costruttori nordamericani abituati a questo tipo di propulsori in altre competizioni (IndyCar, NASCAR…).
Photo : Scuderia Ferrari 065/6 engine